TUTTO QUESTO È UN ALTROVE
Margherita De Michiel
Io sono qui: www.units @MDM

(sito in decostruzione)
come trovarmi
Eccomi: io sono – “qui”.
Perché tutto questo, vi dicevo, è un “altrove”. Le parole ovunque disseminate in realtà è da lì che partono – e lì ritornano.
Queste pagine hanno un lettore ideale: i miei studenti. È la “nasha Rasha”, burlona e serissima, Russiancoasters di parole e di idee.
Una piccola arca alla fine, nostro russkij kovčeg, un tentativo di mettere in salvo – almeno un’idea.
“Non una teoria (contenuto transitorio), ma il sentimento di una teoria” (M. Bachtin).
Желаю вам счастья.
Желаю вам неспокойствия,
тревожных снов.
И жажды будущего.
До свиадния.
(В. Шкловский, Энергия заблуждения)
come trovarci
Come possiamo trovarci, noi – gli altri? Con il desiderio, dicevamo. Perché tutti questi sono in fondo dei luoghi comuni. Dunque aperti, e accessibili, a tutti 😉
Ci incontreremo, idealmente, in un nostro “tra”. Un posto ipotetico, e però reale, in cui rilanciare, inventare, continuare: sfide traduttive, nel senso paradigmatico del termine. Traduttive, cioè culturali.
Una lettura, una scrittura, quella di questo sito: che propone piccoli esperimenti – di punti di vista. Esercizi di ascolto. Vedute. Visioni.
O forse, solo un primordiale desiderio di condivisione. Di piccoli viaggi. Dentro e fuori la Russia. Niente di più.
(“Vi auguro felicità / Vi auguro inquietudine, / sogni agitati. /
E brama di futuro. A rivederci”.
V. Šklovskij, L’energia dell’errare)
Как сделан… Com’è fatto questo sito
Questo sito è fatto a mano. A quattro mani, anzi. Quasi un K 594, un piccolo “sogno di una notte di mezza estate” (e il mio grazie infinito è a C.D.).
Un sito fatto a maglia come, a maglie anzi: e il suo nodo è “a rizoma” – quello del labirinto del nostro sapere.
Il © è in ogni singola parte di Margherita De Michiel. Il template? Si chiama “Neve”. Si è scelto quasi da sé. E non per strategia, ma per romanticismo. Questione di mal di Russia. Perché in Russia la neve è frattale poesia.
Che l’ultima parola, allora, sia il suo perfetto – doppio – silenzio. E un sogno, sì.
(“Neve”, da Instagrad).
“Silenzio”, poi.
E “FINE (INIZIO)” QUI