PS

Scrivere il mondo?
Leggerlo, leggerlo.
Suggerimenti.

Учитесь и читайте. Читайте книги серьезные. Жизнь сделает остальное.
(Ф.М. Достоевский)

Studiate e leggete. Leggete libri seri. La vita farà il resto.
(F.M. Dostoevskij)


Perché nei PS da sempre si scrivono le cose per noi più importanti.
Qui, allora: le più importanti tra le ultime traduzioni.
Un onore per me
.

(Debiti. Culturali cioè esistenziali).
[Credits: https://www.elkost.com/authors/ulitskaya]


“Centomila essenze, unite in una sequenza determinata, formano un uomo, temporanea dimora di tutti gli individui. Eccola qui, l’immortalità. E tu, uomo, maschio bianco e femmina nera, idiota, genio, pirata nigeriano, panettiere parigino, transessuale di Rio-de-Janeiro, vecchio rabbino di Bnei Brak – tu non sei che temporanea abitazione…
Jakov! Jakov! È questo il libro che volevi scrivere e che non hai scritto?”

(Ludmila Ulitskaya, Il sogno di Jakov, Milano, La Nave di Teseo, 2018, p. 594, traduzione dal russo di Margherita De Michiel)

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“Nella cornice rosso-blu del tappeto gli ornamenti si rincorrevano ad angoli e curve, al centro invece il mostro si allacciava in cerchio con l’uccello immortale, Fenice o Simurg, a memoria eterna di una lotta in cui nessuno può riportare vittoria. Gli uncini affilati delle unghie e dei denti erano stati riprodotti dalle mani dell’artigiano per i secoli a venire, finché non si fossero scolorite le tinte, consumata la lana, finché il tempo non avesse ridotto in polvere quel lavoro d’artista, interpretazione del duello infinito tra le forze della natura e del mito, di un’ostilità tra le genti deposta molto più in profondità di quanto possa rivelare un quadro fatto da mano umana – nella coscienza di due popoli vicini, di cui uno è il mostruoso drago, l’altro l’uccello sacro, o viceversa uno è il drago sacro, l’altro l’uccello mostruoso… E chi di essi è guerriero chi mago, chi il male chi il bene, non si può distinguere, perché essi sono forgiati in un circolo inscindibile e immoto…”

(Ludmila Ulitskaya, Tra corpo e anima, Milano, La Nave di Teseo, 2020, p. 31, traduzione dal russo di Margherita De Michiel)

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Scrive M. Marzano, in una pagina intera dedicata al libro nel “Robinson” del 26 luglio (p. 13): «Un contagio. Messo a tacere dal regime. È il tema del romanzo giovanile di Ludmila Ulitskaya. Già capolavoro».

Non è un romanzo, in realtà, è uno script questo, anzi un testo ibrido, che del romanzo ha il respiro epocale, ma conserva il ritmo essenziale – perfetto nei dialoghi – della sceneggiatura. Una volta di più, il ruolo profetico della letteratura: di una profezia doppia, inaspettatamente. Un testo scandalosamente moderno: un’opera costruita sul non-detto, in un’epoca in cui il non-detto regnava. Sotteso – il tema della verità, nelle sue diverse modulazioni. Pushkiniana, qui, l’arte di Ulitskaya – del Pushkin delle Piccole tragedie, su tutti: nella modalità e nei temi, eterni ancorché ancorati a una realtà storica. Ma anche la storia, si sa, è racconto. Scrittura, cioè. Traduzione? La peste in tempo di peste, nel gioco di specchi in cui si contorce la storia, si diffrae la realtà. Si legge in un giorno. Rimane per sempre, come l’eco di un dubbio, nostra responsabilità.

(Ludmila Ulitskaya, Era solo la peste, Milano, La Nave di Teseo, 2022, pp. 162, traduzione dal russo e postfazione di Margherita De Michiel)

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PS

Людмила Улицкая
кому: я

То, что мне казалось легким,
Оказалось очень сложным,
То, что мне казалось сложным,
Оказалось невозможным.
То, что было невозможным,
Посмотри – в моей руке!

Ваша Л
вс, 20 нояб. 2016г., 22:11

(“Quel che mi pareva facile / È risultato assai difficile, / Quel che mi pareva difficile, / È risultato impossibile. / Quel che era impossibile, / Guarda – è nella mia mano!” Vostra L. – Ludmila Ulitskaja, 20 novembre 2016, a: Margherita)


PS: “Strelizia, Alstroemeria, Scabiosa, Fresia, Mattiola, Nutans e Protea”
(bouquet di parole per EK)


PS2: Era un altro altro tempo. Era un altro luogo. Un altro incontro: non fuoriluogo, qui.


Dialogo con Elena Kostioukovitch, alla presentazione del suo romanzo Sette notti (Milano, Bompiani, 2014) a Forlì.

La storia. La vita. Una scrittura vertiginosa tra sapere enciclopedico e – poesia.
E la bellezza, ineluttabile, dell’arte, della – verità.

www.elkost.it/photo-gallery/ek-presenta-libro-sette-notti-a-forli-29-aprile-2015


Margherita De Michiel di nuovo con Ludmila Ulitskaya, invece, qui:
(Mosca, Italia) – l’ultima voce!

[e cfr. i due Post (scriptum) – intanto così]


(bonustrack: © “Выхода нет”, da Instagrad)


PPS. La prima? (Cfr. il CV).
Finiva così:
E dire che, quando saremo grandi, saremo forse stupidi come loro!
Sic.