Il diario di una prima Russia. 180 giorni, pagina dopo pagina, 180 pagine, per giorni infiniti.
“Le mie università”.
1980. dubl’ 1 (un anno prima in realtà).
1986. dubl’ 2 (un anno dopo, in realtà).
1992. Questa la definitiva.
(continua)
– “Perché hai scelto il russo, Margherita?”.
– “Non siamo noi a scegliere il russo: è il russo a scegliere noi”.
Italia – Mosca.
Albeggia
le strade profumano di un giorno nuovo.
Quanta vita ho spremuto
per arrivare a dire questo
io ti amo già.
(e infilo la vita al contrario.
Il cielo si sveglia io entro lenta
Nel mio contromano).
Sento l’odore del vento che si disegna vicino.
Trasparente ai ricordi,
mi lascio attraversare da spettri dolcissimi di vite fa.
E ogni treno che porta fuori Mosca allora era
Moskva-Petushki.



(Realtà)