Micronota quantistica (senza traduzione)

Oggi, che è il primo luglio, pensavo:

“Dire è dare”.

Formula magica meno banale, questa, di quanto sembri.

Racchiude, al minimo: il compimento di una psicanalisi, l’accettazione di un’autoanalisi, l’individuazione di un percorso di errori, la messa a fuoco di propositi per il futuro.
Sempre che il futuro esista.
Diciamo, ecco: di buoni propositi per una serie di oggi. Da costruire a partire da oggi.

Stop. Stiamo, di nuovo, per scivolare su una buccia di banale.

[Rimessa a fuoco].

“Dire è dare” racchiude una verità, quantistica, in un fonema. “Entità minima differenziatrice di significati”, la conosce ogni linguista. Ma quando i fonemi sono – contemporaneamente? Rieccoci. Fonemi compresenti, con-sonanti – anche se sono vocali 😉

Perché, come sempre, la verità è – musicale. Capace di “stare nella contraddizione”. Di dire tacendo. Di dare espressione – all’ineffabile.

Oggi.
Auguri, Figlio del vento.

“E la Russia?”
La Russia chissà.

(e poi mi chiedono: anche chiedere è dare? la risposta è già nella domanda, e via di paradigma)